E’ una storia lunga quasi mezzo secolo.
Una scommessa vinta alla grande dai fratelli Riccardi, che per primi idearono e organizzarono la manifestazione. La mostra mercato nazionale dell’antiquariato di Assisi festeggia quest’anno il suo 46esimo compleanno.
Passano gli anni, ma restano intatti il fascino e l’interesse di una rassegna che ha superato ormai i confini italiani. Anche nella passata edizione molti stranieri hanno fatto tappa nei padiglioni di Umbriafiere.
Grazie alla sua capacità di rinnovarsi e arricchirsi continuamente, seguendo le indicazioni del mercato, i visitatori sono aumentati in modo consistente: non solo esperti d’arte antica, studiosi e collezionisti, ma anche semplici appassionati e curiosi arrivati in Umbria da tutta Italia e dall’estero.
In aumento, nelle ultime edizioni, soprattutto i giovani, come risulta da un’indagine campionaria effettuata dagli organizzatori. Anno dopo anno, insomma, “Assisi Antiquariato” si è ritagliata uno spazio rilevante nel circuito delle più prestigiose mostre di primavera. E’ una tappa fondamentale per chi segue e apprezza il settore.
Le prime quindici edizioni della rassegna si sono svolte nella parte più antica del Sacro Convento della basilica di San Francesco ad Assisi. Uno scenario davvero incantevole.
In seguito, però, problemi di spazio e di sicurezza hanno costretto gli organizzatori del Centro Internazionale Manifestazioni d’Arte (Cima) a cambiare sede e dopo una serie di valutazioni la scelta è caduta sul centro fieristico regionale di Bastia Umbra, a due passi da Assisi.
L’attuale sede della mostra antiquaria – meta ogni anno di personaggi famosi del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica – è comunque molto accogliente e funzionale.
Tutti gli spazi sono curati fin nei minimi particolari da una équipe di scenografi, che riescono a creare un ambiente elegante, ovattato e sapientemente illuminato, ideale per un’esposizione di oggetti d’alto antiquariato, spesso esclusivi e ricercatissimi.
Nel corso degli anni la mostra ha ospitato le opere di importanti artisti come Moore, Manzù, Greco e De Chirico, oltre alla famosa Collezione Perkins. Dal 1977, poi, Cima srl è impegnata nel restauro del museo della cattedrale di San Rufino, ad Assisi.
Nelle ultime edizioni molto apprezzate le rassegne collaterali di pittura dei vedutisti e paesaggisti a Roma (dal XVII al XIX secolo) e del maestro Attilio Pratella; particolare interesse, poi, ha destato l’esposizione – nel 2005 – di ceramiche della collezione dell’avvocato di Rimini, Cleto Cucci.